Ci convincono le motivazioni dedotte nella delibera, ma ci convince ancora di più la scelta politica che ha mosso questa decisione: la vicenda "Giorgini" ha infatti mostrato con tutta chiarezza come sia possibile, anche in questa città, assumere decisioni coraggiose, fondate sulla reale partecipazione della cittadinanza e sulla difesa dell'ambiente e del territorio.
La battaglia sulla Giorgini per noi è sempre stata, prima di tutto, una battaglia per i beni comuni, che contiene in sé un’altra idea di società; un’idea che valorizza il territorio come bene “comune”, inteso come ciò che sfugge sia alla speculazione privata che alla burocrazia della proprietà statale, perché promuove l'ambiente, il territorio come bene indisponibile, che non ha prezzo, che produce ricchezza per tutti.
La scelta di questa Amministrazione di prendere una posizione chiara sull’affare Giorgini è stata una scelta coraggiosa e lungimirante. Un esempio di come si possa realmente scrivere una nuova Storia, ribaltando le vecche logiche della politica, dei personalismi, degli interessi di pochi ed iniziando a ripensare la democrazia a partire dal rispetto e dalla tutela dell'ambiente e del territorio e delle comunità che lo abitano.
Chiediamo a tutti, Giunta e Consiglio, di proseguire in questo cammino per dare una risposta forte a quanti chiedono un cambiamento reale.
Il voto contrario alla Giorgini deve essere, lo ripetiamo, solo l'inizio di un percorso che porti realmente alla difesa e valorizzazione dei beni comuni: in primis, ed è un impegno che tutta la maggioranza si è assunto nel programma e di cui per prima mi sono fatta carico di portare in Consiglio Comunale, vi è l'approvazione del cambiamento dello Statuto Comunale che riconosca l'Acqua come bene comune inviolabile. I movimenti che anche a Macerata e nelle Marche stanno lottando contro la privatizzazione dell'acqua attendono una risposta che non può più essere prorogata.
Come non possiamo non prendere tempestivamente una posizione chiara contro il ddl Gelmini: anche il sapere, la scuola e l'università sono beni comuni che non possono essere privatizzati e privati delle risorse essenziali per la formazione e la ricerca libera e laica. Sono gli studenti, i docenti ed i ricercatori in lotta a chiederci solidarietà in difesa dei loro, anzi dei NOSTRI diritti.
Il NO alla Giorgini è l'esempio lampante che una nuova Storia è possibile: ci auguriamo che questa vicenda diventi il simbolo di una politica nuova che continui a dialogare con la città, che trovi soluzioni condivise e che riaffermi il ruolo sociale delle istituzioni.
E che soprattutto dia una risposta chiara a chi pensa di sfruttare la crisi per svendere i beni pubblici, il nostro territorio ed i nostri diritti: questa può essere una settimana importante, a partire dal No alla Giorgini, passando per le mobilitazioni degli studenti e la partecipazione dei movimenti anche da Macerata alla manifestazione di sabato 16 a Roma insieme agli operai ed ai lavoratori privati dei loro diritti fondamentali.
E' con questo spirito, e con questa visione di insieme di unità delle lotte ambientali, per i diritti sul lavoro e per i beni comuni contro la crisi che i Verdi pongono il loro deciso NO al Suap Giorgini.