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Intervento in consiglio comunale della consigliera dei Verdi Gabriella Ciarlantini sulle linee programmatiche del Comune di Macerata


Abbiamo partecipato attivamente alla formazione di queste linee programmatiche, mettendo a disposizione della città la conoscenza di un territorio che viene dall'esperienza.
La nostra è infatti l'esperienza di un movimento politico che riassume in sé singolarità e collettività che da anni lavorano attivamente e concretamente in città, in particolar modo nel campo della cultura, dell'ambiente e dei servizi sociali.

Siamo una realtà che intende partecipare a un governo della città che faccia del coinvolgimento reale di tutti i cittadini la base delle proprie scelte, per esprimere e rappresentare le forze vive che animano il tessuto sociale e produttivo, per costruire insieme un altro tipo di sviluppo possibile per il nostro territorio.

I Verdi sosterranno questa Amministrazione e anticipano fin d’ora che voteranno a favore di questo programma per poter realizzare una Macerata accessibile, aperta ed accogliente, in cui le parole d'ordine siano cultura, solidarietà, integrazione, tutela dei beni comuni e sicurezza dei diritti.
A partire da Ambiente e politiche del territorio.
Siamo convinti che processi di cambiamento per invertire la tendenza nel modello di sviluppo possano partire dal basso, dalle realtà locali che sperimentano buone pratiche di sostenibilità ambientale ed energetica, salvaguardando il territorio e le sue risorse da speculazioni e abusi indiscriminati.

Pensiamo, ad esempio, al potenziamento degli investimenti nei programmi di smaltimento e riciclaggio dei rifiuti, sviluppando il modello "porta a porta" per arrivare ad una raccolta differenziata spinta che si ponga l'ambizioso, ma concreto, obiettivo di città a "rifiuti zero".
Pensiamo ad una politica urbanistica che sappia difendere e valorizzare l'armonia e l'equilibrio ambientale del territorio, che tenda alla progressiva riduzione dell'impatto energetico e ambientale di ogni struttura, a partire da quelle comunali;
Centrale è il nostro impegno per la riaffermazione dell'acqua pubblica come bene comune: in sede di stesura del programma, ci siamo fatti i portavoce di quella pressione collettiva che, in molte parti d'Italia, si è mossa affinché le Amministrazioni Comunali prendano posizione e modifichino i loro Statuti, affermando il diritto umano all’acqua come principio universale, inalienabile e l’acqua come bene comune.
Questo impegno è stato accolto dal Sindaco Carancini e ci muoveremo immediatamente, parallelamente alla raccolta di firme per il referendum promosso dal Forum dei Movimenti per l'Acqua, per poter realizzare tale impegno in tempi brevi.
Sul versante delle politiche sociali e di solidarietà e integrazione riteniamo assolutamente indispensabile che gli impegni assunti nel programma si concretizzino in un rafforzamento dell'offerta del servizi pubblici comunali a partire dalla realizzazione di una serie di interventi di welfare municipale volti ad offrire servizi sociali essenziali in forma gratuita e garantita, con riguardo particolare alle categorie più colpite dalla crisi, in particolar modo precari e migranti.

Uno sforzo ulteriore è senza dubbio necessario anche nella gestione dei servizi sociali all'immigrazione affinché i diritti di cittadinanza possano trovare pieno riconoscimento nel nostro territorio: come già scritto nel programma, e cito: «va riorganizzata la rete degli uffici comunali rivolti al cittadino migrante; va potenziato l'investimento nei servizi di assistenza e accoglienza, ampliando l'offerta di strutture e programmi di intervento a tutela in particolar modo dei rifugiati politici e dei minori non accompagnati, rispetto ai quali l'istituzione comunale non può e non deve mai sottrarsi al suo impegno umanitario e civile; vanno messe in rete le esperienze del volontariato e dell’associazionismo solidale che è necessario valorizzare in un contesto di collaborazione pubblico-privato sociale.»

A nostro avviso, è inoltre essenziale monitorare i fenomeni di discriminazione quotidiana che purtroppo investono anche il nostro territorio mettendo a disposizione le strutture necessarie per poter denunciare episodi di razzismo e discriminazione in città.

Abbiamo immaginato insieme una città in cui la vera sicurezza sia quella dei diritti.

In questi giorni, in particolare, sono diventate operative una serie di iniziative che risalgono alla precedente amministrazione, iniziative finalizzate al controllo del territorio e al rafforzamento della “percezione di sicurezza” soprattutto in alcune zone della città.

L'unica possibilità reale di accrescere la percezione di sicurezza sta nella garanzia e nel rispetto dei diritti sociali per tutti i cittadini. Non certo con l'adozione di strumenti come quelli della videosorveglianza, che non hanno effettività in termini di prevenzione dei reati, ma rappresentano esclusivamente interventi di carattere repressivo, con alti costi sia in termini di sostenibilità finanziaria che in termini di violazione della privacy; strumenti di cui senz'altro siamo chiamati a monitorarne l'efficacia.

Questi e analoghi interventi rimandano a un approccio culturale divergente da quello condiviso in questo programma di governo, rivolto alla tutela della sicurezza sociale dei cittadini.

Da tempo auspicavamo, e condividiamo appieno, la definizione dell’offerta culturale della città in termini globali, complessivi e condivisi che passi necessariamente per la valorizzazione di tutte le esperienze di produzione artistica e culturale presenti in città attraverso un percorso che tenga conto del dato associativo e di tutte quelle soggettività, gruppi o singoli non formalmente organizzati, che di fatto ne costituiscono il tessuto culturale, costituendo, in alcuni casi, esempi di eccellenza.
Un obiettivo raggiungibile da una parte, attraverso la creazione di "nuovi spazi della cultura" dove ogni soggettività possa esprimersi e formarsi, dall'altra parte attraverso una politica di sviluppo economico ed occupazionale che riconosca reddito ed autonomia organizzativa a chi promuove e produce cultura.

Sosterremo dunque il Sindaco e la Giunta anche perchè hanno accolto ed hanno fatto proprie le nostre parole d'ordine: cultura, solidarietà e integrazione, antirazzismo, tutela e promozione dei beni comuni e sicurezza dei diritti, per la costruzione di una “nuova storia”, scevra da logiche identitarie o testimoniali, per il cambiamento materiale di Macerata.