Sabato 4 dicembre, in concomitanza con il vertice mondiale sul clima a
Cancun, sarà la giornata di mobilitazione nazionale per l'acqua
pubblica.
Il Coordinamento marchigiano per i Movimenti per l'acqua, ha promosso
ad Ancona una manifestazione regionale per ribadire la centralità del
referendum promosso da quella grande coalizione sociale che si
riconosce nel Forum italiano dei Movimenti per l’acqua.
Un referendum la cui effettività potrà essere garantita solo
attraverso l’immediata approvazione di un provvedimento di moratoria
sulle scadenze previste dal decreto Ronchi e sulla normativa di
soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale: deve essere
consentito ai cittadini di esprimersi sui quesiti referendari prima
che i servizi idrici vengano messi a gara e privatizzati, per poter
rivendicare una gestione pubblica e partecipata dei servizi idrici,
fuori dalle logiche di mercato, di sfruttamento e di privatizzazione.
In Italia, i movimenti hanno aperto fronti diversi sul tema della
gestione dell'acqua: l'opposizione alla privatizzazione dell'acqua è
infatti cresciuta dal basso soprattutto grazie a quella mobilitazione
sociale che ha spinto Comuni a riappropriarsi degli acquedotti
privatizzati e regioni a scommettere sulla gestione pubblica.
Centinaia di Consigli comunali hanno infatti già inserito nei loro
Statuti la dichiarazione di non rilevanza economica del servizio
idrico: una formula che esclude, di conseguenza, il ricorso a gare
pubbliche e a società per azioni, sia private che miste.
E' sulla spinta della stessa mobilitazione sociale che, dopo un lungo
percorso iniziato la scorsa estate, è stato avviato l'iter di modifica
dello Statuto comunale anche a Macerata, che si concluderà con la
discussione in Consiglio entro gennaio. Con questo atto si tradurrà in
norma l'impegno che l'Amministrazione comunale aveva già assunto in
sede di approvazione delle linee programmatiche: il Comune di Macerata
affermerà l'acqua “come bene comune e diritto umano universale” e “il
servizio idrico integrato come servizio pubblico essenziale per
garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i
cittadini.”
Gabriella Ciarlantini