mercoledì

Intervento del consigliere Gabriella Ciarlantini in merito alla proposta di riordino dell'Ersu"

Credo che la questione del riordino dell'ERSU sia solo uno dei tanti episodi che dimostrano, se mai ci fosse ancora bisognio di farlo, di come l'Università pubblica sia in progressiva dismissione.
Mi pare che questo ordine del giorno colga esattamente nel segno di un problema che non è solo locale.
Ci racconta di come i costi della cattiva gestione del sistema universitario siano stati immediatamente scaricati su studenti e su questa Università pubblica, già gravemente colpita dalle gestione Gelmini-Berlusconi.
Il Diritto alla Studio rimane, a prescindere dalla sua forma organizzativa, prerogativa della Regione e la Giunta regionale non può, soprattutto in questa fase di tagli, sottrarsi dalle proprie responsabilità e riversare sugli Enti locali, sulle Amministrazione comunali, l'onere di svolgere le funzioni di amministrazione degli Ersu, compito che i Comuni non possono e che non hanno la capacità di assolvere.
E saranno da ultimo gli studenti, già quest'anno mortificati dall'aumento delle tasse universitarie, i primi a soffrire di questa incapacità.
Se nel corso dell’ultimo decennio la gestione locale degli ERSU ha generato delle disfunzioni e creato dei buchi di bilancio è compito della Regione per prima affrontare il problema della riorganizzazione dell'Ente oltre i termini della gestione aziendale, certamente con uno sguardo attento alle peculiarità di ogni singolo Ateneo, ma riconoscendo uniformità di trattamento a tutti gli studenti nel territorio marchigiano e protagonismo, nella ricostruzione dell'Ente e nella sua gestione, agli studenti.
Per questo invitiamo la Regione a tenere in debito conto le proposte di riordino che provengono dal corpo studentesco e chiediamo, insieme a loro, che siano aperti spazi di partecipazione e mantenuta la loro rappresentanza con diritto di voto dentro i CDA perchè è impensabile che un ente pubblico, la cui ragione sociale è la tutela del diritto allo studio, escluda dagli organi decisionali i propri naturali referenti.
Ieri Ivano Tacconi, in uno dei suoi interventi, mi ha colpito molto quando ha detto che non vuole parlare di crisi perchè è un argomento depressivo.
Perchè? E' depressivo nella misura in cui non sappiamo cogliere le spinte che ci offre.
Questo gli studenti lo fanno continuamente, in piazza, nelle manifestazioni studentesche, ma anche ieri in Commissione..
Gli studenti dimostrano di avere una grande capacità, quella di saper prendere spunto dalla lettura di questa crisi con intelligenza e propositività, e di saper rilanciare, anche dentro la vicenda della riorganizzazione degli Ersu, con proposte reali e praticabili, che parlano di un nuovo modello di Diritto allo Studio, che parlano di welfare studentesco alternativo che, oltre all'erogazione di borse studio, tenga conto di un'offerta qualificata di servizi, che va dai trasporti alle attività culturali.
Sulla base di queste considerazioni, allo scopo di riconoscere maggior protagonismo al corpo studentesco, tanto nella fase di elaborazione della legge di riordino, quanto nella gestione dell'Ersu, abbiamo proposto un emendamento a completamento dell'ordine del giorno presentato: si invita il Consiglio regionalea tener conto delle proposte degl studenti in fase di elaborazione della legge sul riordino degli Ersu anche per gararantire successivamente, nei CDA del ristrutturato ente, uno spazio di patecipazione con diritto di voto che permetta una partecipazione oltre la mera presenza consultiva.