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L'intervento del consigliere Gabriella Ciarlantini pubblicato nel periodico del Comune di Macerata

Sono oramai maturi i tempi per mettere realmente a valore le esperienze di produzione artistica e culturale presenti in città attraverso un percorso che tenga conto del dato associativo e di tutte quelle soggettività, gruppi o singoli anche non formalmente organizzati, che di fatto ne costituiscono il tessuto culturale e sociale . Le esperienze nate dal basso in città troppe volte sono costrette ad emigrare per poter trovare luoghi di espressione e di valorizzazione delle proprie potenzialità e capacità: gruppi musicali, teatrali, realtà di promozione di nuove forme artistiche sconosciute ai più, anche alle istituzioni che dovrebbero invece per prime promuoverle e finanziarle.

Investire in questo tipo di cultura, che vede il cittadino non come consumatore di eventi ma parte attiva e motore della produzione culturale del nostro territorio, vuol dire anche investire in una città vissuta con partecipazione, solidale ed accogliente. Una città che investe in innovazione culturale è anche una città sicura, che riempie le sue piazze e le sue strade in ogni periodo dell'anno per far sì che il territorio sia continuamente vissuto dalle attività quotidiane dei suoi abitanti, che di certo hanno una efficacia deterrente ben superiore a qualsiasi telecamera o dispositivo di controllo.

Una città sicura è una città che dei suoi giovani vede non solo il disagio, ma anche la potenza delle loro proposte, che è attenta alle loro istanze, che possa ridisegnare un territorio capace di offrire un'alternativa alla noia e alla depressione, al controllo e alla disciplina che portano all'aumento dell'alienazione e della disgregazione sociale, con conseguenze pericolose soprattutto sui più giovani.